domenica 29 novembre 2015

Being a Midwife...da 10 anni!!






10 anni oggi di "being a midwife"...10 anni di sorrisi di donne che ti rimangono addosso,10anni di mani che cercano le tue e il tuo sostegno,10 anni di papà emozionati e che ti fanno emozionare,10anni di 130 bpm regolari e rimbombanti nelle orecchie e nei corridoi della sala parto  che accompagnano i turni e li rendono più "musicali",10anni di turni,di notti che  diventano pieno giorno,di notti che non passano o che passano troppo veloci,10 anni di momenti in cui "ti caghi addosso" in cui pensi che non ce la fai,in cui pensi che era meglio fare un altro lavoro,in cui pensi che non vuoi tutte quelle responsabilità,in cui ti senti sola e piangi nello spogliatoio per allentare la tensione.
10 anni, a volte,di "rotture di scatole", di persone che non credono in te,di persone che ti mettono i bastoni tra le ruote...ma non demordi, combatti e ti rialzi ugualmente.
Ma anche 10 anni di gratitudine: per aver trovato il lavoro giusto per te,per aver trovato il lavoro che ti regala tanto anche se con tanti sacrifici ed anche se spesso è così faticoso un altro lavoro non lo potresti fare:questo lavoro ti è cucito troppo addosso e sei grata perché qualcuno o qualcosa lassù ti ha regalato questo privilegio di offrire la tua passione ogni giorno...e anche adesso che sei a casa,in uno dei momenti più importanti della tua vita,sei "in crisi di astinenza" da parto e da assistenza alle donne...
10 anni di persone e colleghe che ho incontrato lungo il mio cammino...tante persone mi hanno dato tanto e le ringrazio per questo...a partire dalle "tutor" universitarie che facevano le insegnanti,certo,ma sì comportavano un po'  come delle  mamme, fino ad arrivare alle colleghe con cui lavoro ogni giorno...e all'unica Coordinatrice che mi ha fatta crescere,mi ha dato tanto, ha fatto nascere mio figlio e che rimarrà sempre nel mio cuore qualunque strada prenderà...
Auguri a me, quindi,e alle mie compagne di università:una di loro è ancora parte integrante ed essenziale della mia vita è stata la mia coinquilina per tre anni e condividiamo la vita di adesso ben lontana da quella di dieci anni fa...due di loro sono amiche che sento e, anche se non ci vediamo spesso, sono rimaste nel mio cuore e nei miei ricordi...le altre le ho perse di vista ma vi auguro il meglio,mi auguro che abbiate raggiunto i vostri obbiettivi e vi auguro di tenere accesa e viva sempre la nostra passione,la nostra professione che è unica e rara al mondo...Auguri compagne Ostriche!


venerdì 20 novembre 2015

35 giorni al Natale



35 giorni al Natale gente e proprio oggi pensavo: è proprio in tempi come questi che è necessario godere di ogni giorno più che mai ma che, soprattutto, è necessario fare tesoro di ogni piccolezza che ogni giornata è capace di regalarci...
Mi sono bastate poche cose oggi per essere felice e godere della mia libertà: una colazione in un posto carino con un pain au chocolat strepitoso e due chiacchiere con una carissima amica, camminare per le strade senza una meta precisa e rimanere imbabolata come una bambina davanti alle mille luci natalizie che iniziano ad invadere i negozi e non sapete che gioia e che calore mi sanno regalare...non potete capire, anzi, probabilmente se ne aggiungeranno tanti di voi alla lista di quelli che un pò mi prendono in giro per questa mia "fissazione sul Natale" ma a me non importa!Questo è il mio lato un pò bambinesco e di certo non voglio cambiarlo...alcuni mi giudicheranno cinica ed insensibile rispetto a quello che sta accadendo nel mondo e io dico che vi sbagliate!Cose orribili e brutte, purtroppo,accadono ad ognuno di noi quotidianamente nel nostro piccolo e amplificandole ancora di più ci sono disgrazie e orrori che colpiscono il mondo intero, ma la magia di questo periodo mi aiuta ancora di più a credere nella speranza...e quindi penso che dobbiamo goderci uno ad uno questi 35 giorni ed ogni giorno farci sorprendere dalla bellezza delle piccole cose: un bacio appassionato dato a chi amiamo, un libro letto al nostro bambino e vedere nei suoi occhietti gioia e curiosità, un dolce segreto da svelare a qualcuno, una tazza calda colma di una buona tisana che conforta, una chiacchierata fraterna, una coperta calda in cui accoccolarci, il profumo di un dolce appena sfornato...piccolezze,direte voi,forse rispondo io, ma a me aiuteranno e spero anche voi!
Buona serata!

sabato 14 novembre 2015

#PrayForParis




14 anni fa ero in corso Buenos Aires in macchina con mia mamma alla ricerca degli  ultimi libri per iniziare un nuovo anno di liceo...ricordo come se fosse oggi che ascoltavamo la radio e ad un certo punto la musica si interrompe,l'incanto di quel momento, se vogliamo, un pò frivolo svanisce e il conduttore annuncia: "ci arriva la notizia che NY e'stata attaccata...le torri gemelle sono state attaccate".
Erano ancora notizie confuse,non c'era ancora nulla di chiaro ma io e mia mamma ci guardavamo sconcertate...arriviamo a casa e ricordo mia sorella maggiore incollata al televisore della taverna,visibilmente scossa, che dice: "una cosa mai vista". Guardiamo con lei le immagini e rimango sconvolta...due aerei colpiscono il simbolo di una città che è la Città per antonomasia...due aerei contro due grattacieli...le immagini , che ho ancora impresse nella memoria come tutti noi,  sono le persone ricoperte di polvere che camminano come zombie per le vie di Manhattan e l'immagine straziante di uno dei tanti lavoratori che per la disperazione si getta da piani altissimi del grattacielo...la parola terrore che, fino a quel momento, nell'animo di un'adolescente come me era una parola sconosciuta e anche,se volete,lontana dalla realtà perchè quando si vive  l'adolescenza si ha, per assurdo, la certezza e la convinzione di affermare:  "sono invincibile, non mi accadrà mai nulla", è entrata a far parte del mio vocabolario e ho iniziato a prendere dimestichezza con questo stato d'animo.
Ieri ho trascorso con i miei due uomini la serata fuori a cena e dopo essere rientrati, dopo aver messo a letto il Piccolo e fatti due ordini online, all'alba delle 23 io e mio marito ci mettiamo sul divano.

Mio marito mi dice"accendiamo un attimo la tv perché ho letto sul telefono adesso che c'è stata una sparatoria a Parigi"...tutte le reti trasmettono la stessa cosa e gli stessi collegamenti.
Scopriamo che non è stata solo una sparatoria, ci sono state diverse esplosioni e i punti colpiti sono il simbolo della nostra quotidianità: alcuni cafè, un ristorante, il quartiere nei pressi dello stadio dove si stava giocando una partita  e, il posto che più mi ha fatto effetto, un teatro dove un gruppo suonava per una data che era andata sold out, dove c'erano un sacco di ragazzi che avevano deciso di passare il loro venerdì sera all'insegna della musica e della spensieratezza...ISIS, integralisti islamici sono loro che rivendicano l'attacco: "La Francia manda i suoi aerei in Siria, bombarda uccidendo i bambini oggi beve dalla stessa coppa" così affermano...Non voglio parlare di politica, non ne ho i mezzi, anche se mi informo, ma non è questa l'intenzione del mio blog, voglio solo parlare di sentimenti ed emozioni...
Ieri sera ho pianto, e non me ne vergogno, ho pianto per la paura, per il dolore, per tutte quelle vite spezzate, per il fatto che non mi sento più sicura, per il fatto che non si può decidere liberamente di andare a trascorrere il venerdì sera con la propria famiglia al ristorante, per il fatto che mio figlio era nel letto tranquillo ma che io non lo ero, per il fatto che non so come fare per garantire a lui e al figlio che porto in grembo un avvenire migliore, lontano dall'odio e dalla violenza...sono crollata e ho pianto tanto e ho passato una nottata agitata...
Stamattina mi sono svegliata con la stessa sensazione: il dolore e la paura avevano ancora il sopravvento. Ho letto tante cose sui social e sui giornali, mi sento solo di esprimere questo: stiamo attenti, come al solito, a non generalizzare, queste persone orrende e malate esistono, è vero, ma per fortuna sono poche.
I rifugiati che scappano da quei paesi consumati dal terrore e dalla violenza non sono gli stessi che scatenano questi orrori, non incitiamo al razzismo, sono stati proprio i nostri valori di solidarietà e di apertura mentale a farci diventare un paese multietnico...non insegnamo ai nostri figli il pregiudizio...il pregiudizio genera violenza e razzismo.
Non fraintendetemi, sono arrabbiata anche io e tanto ma faccio in modo che dentro di me questa rabbia si trasformi, si trasformi in speranza e voglia di cambiare, voglia di lottare.
Voglio sperare per mio figlio, per il futuro che verrà...non voglio e non posso credere che non ci sia speranza, non ci si deve far piegare da queste persone, dobbiamo reagire...in questi momenti mi risuona in testa la canzone Imagine...ascoltarla oggi mi ha ridato coraggio e speranza è quello che mi auguro per tutti noi, per tutto il mondo...prima o poi accadrà ne sono certa, o meglio, ne sono fiduciosa...come dice Lennon: "You may say I'm a dreamer..." forse sono solo una povera sognatrice ma è quello che mi auguro e quello che desidero trasmettere a mio figlio: il desiderio di un mondo migliore, un mondo unito dove tutti vogliono il bene dell'altro, dove non esistono bombardamenti, dove ognuno è libero di essere se stesso, dove non esiste pregiudizio, nè odio...se ognuno di noi ci crede e lotta ogni giorno per questo fin dai piccoli gesti, non sarà più un'utopia.
Quindi si oggi prego(anche se non so chi o cosa) per Parigi, per la Siria, per l'Afghanistan, per il Sudan, per il Congo e per tutti i luoghi, compresi quelli in cui siamo adesso e dove c'è violenza, odio, pregiudizio e  razzismo...

"Imagine there's no countries
It isn't hard to do
Nothing to kill or die for
And no religion too
Imagine all the people
Living life in Peace"

J.Lennon, "Imagine"




lunedì 9 novembre 2015

La prima volta di una mamma...ai gonfiabili!!!


E alla fine sono arrivata anche io alla mia prima festa ai gonfiabili/giochi con palline/riempitivo del weekend...
Premetto che non ho nulla contro questa festa in particolare a cui abbiamo partecipato,anzi,già tanto che siamo a scuola da nemmeno due mesi e siamo stati invitati,ma sono "contro il sistema"...diciamo così...
Appartengo alla generazione dove le feste di compleanno erano altre...la mia prima partecipazione risale credo alle elementari,non alla materna...le feste si facevano in casa con il gioco della sedia,la caccia al tesoro e "un due tre stella"...si mangiava tutti insieme e le schifezze erano contate dato che avevamo dei piccoli Rottermeier al posto dei genitori e la torta era un momento solenne con tanto di cantata e di soffio candeline...e i genitori...i genitori SOCIALIZZAVANO...che strana parola eh?non se ne  conosce più il significato..



Io mi sono sentita letteralmente un pesce fuor d'acqua,un'emarginata sociale,un'appestata del '500...target età dei genitori medio alta direi quindi a parte le due parole di circostanza scambiate con due mamme appena arrivate, poi , come si suol dire, si sono dileguate ,facendo gruppetto tra loro..che ci sta, per l'amore del cielo,io ci provo anche a chiaccherare e a mettermi d'impegno ma non è facile...e quindi, sola tra me e me, in quei momenti pensavo:che difficile!che difficile integrarsi,fare parte "del-gruppo-dei-genitori-dei compagni-di-tuo-figlio"...manco da adolescente mi facevo tutte ste paranoie!!!
Il problema e'che qui non basta più mettersi una sigaretta in bocca o infilarsi un paio di dr martens per essere accettata...il problema è che qui non so come fare e non so se lo voglio poi fino in fondo...
Perché con le amiche di una vita o anche quelle incontrate lungo il percorso che hanno figli e'piu facile?per l'età comune?perche'ci conosciamo?non lo so...forse si...o forse perché la mia generazione e'distante da quella presente a queste feste...non l'avrei mai detto ma mi sento di dire che siamo forse una generazione più "responsabile"?!o meglio, non l'avrei mai detto, ma assomigliamo più di quanto non pensiamo ai nostri genitori, credo che ne abbiamo assorbito la parte migliore...non giudico nessuno ma anche ieri, ad un ristorante, mi è capitato di vedere una coppia sui..boh 40/45 anni con tre figli, fuori a mangiare il "pranzo della domenica" un pranzo, come dire, importante dove si dovrebbe parlare e ridere in una famiglia, o meglio, come sono sempre stata abituata io a vivere ogni pranzo, ed invece il quadro era il seguente: papà e mamma che nemmeno parlavano tra loro e i tre bambini che mangiavano con gli occhi fissi su uno smartphone che gli mostrava un bel cartone...non è una tristezza?!Ora, non dico che i genitori della generazione prima della mia siano tutti così, ci sono genitori trentenni identici ai quarantenni appena descritti e ci sono comunque delle eccezioni positive anche tra genitori "più grandi" che conosco e con cui vado d'accordo...però dico che mi trovo meglio con quelli della mia generazione e quindi faccio fatica a legare con questi genitori...e a volte questa cosa mi rattrista probabilmente sono sbagliata io...va beh, tornando alla festa sono stata comunque contenta di vedere il Piccolo felice di scorrazzare e tuffarsi nelle palline...perlomeno abbiamo passato qualche ora della domenica pomeriggio in maniera alternativa!

Però a marzo...al compleanno del Castorino, se mai dovessimo fare una festa, non sarà ai gonfiabili...l'allergia per questi posti mi è rimasta!