lunedì 10 agosto 2015

Città Vuota

E poi niente, sbatti le palpebre un secondo e l'attimo dopo è già agosto e ti ritrovi in una città umidiccia, leggermente rinfrescata, dopo la pioggia del mattino che ci ha donato finalmente un pò di tregua dal caldo torrido degli scorsi giorni che ci arroventava... in una città vuota, come cantava Mina,  o quasi e ti ritrovi tu sola, semi sdraiata sul divano di casa, cercando di riposare le gambe dopo un pesantissimo turno di lavoro e pensi e ripensi...perchè si sa: la solitudine è la condizione umana che più facilita i pensieri e i rimuginamenti vari o, come direbbe mio marito, le "seghe mentali"!!!
Sono qui e la mia mente salta da un pensiero all'altro...problemi più pratici: la valigia da fare...cosa manca che devo ancora acquistare?, al Piccolo devo ricordarmi di comprare il bagnoschiuma che è finito, e quel babbo di mio marito che non mi ha nemmeno messo un maglioncino tra le cose da portare?devo prendergliene almeno uno...se poi ha freddo come fa?...la casa da sistemare prima del nostro rientro e tutte le pulizie "un pò più profonde" a cui dovrei dedicare del tempo in questi giorni cittadini e ancora lavorativi, il frigo da svuotare, etc etc...

E i problemi/pensieri più "filosofici": stavo proprio pensando a quanto, per un certo verso per fortuna, siano cambiati i tempi: l'altro giorno ci siamo ritrovate al lavoro in due donne con entrambe figli e marito in vacanza e noi invece al lavoro appunto!Negli anni '60/'70 ma secondo me, anche negli anni '80, questa "cosa" era così diffusa?Questa "cosa"che i papà erano in vacanza a fare i mammi con i figli e tutto quello che comporta stare in vacanza con loro (cucinare, lavare, fare il bagno, fare i castelli di sabbia, andare "a pescare" tra gli scogli...) mentre le mamme se ne stavano a casa a lavorare non credo fosse una situazione all'ordine del giorno!
E, per carità, non fraintendetemi, pur avendovi fatto due pizze così su  quanto mi manca il mio bambino e di quanto mi pesi stare lontano dagli amori più grandi della mia vita, penso che questa situazione sia magnifica per noi donne!
Io sono orgogliosa del fatto che mio marito sappia prendersi cura di nostro figlio indipendentemente da me, è una cosa naturale, certo, ma non pensiate che per tutti i genitori 2.0 sia una cosa così "scontata" e normale, ve lo assicuro!
Io sono stra-felice di sentirmi sicura anche a distanza, perchè so che mio marito ce la fa, perchè si è sempre impegnato con me fin dal primo giorno, siamo diventati genitori insieme e stiamo crescendo insieme ogni giorno...non so come spiegarvi ma questa sensazione che provo, oltre a farmi stare bene, mi rende orgogliosa e al tempo stesso felice!Felice che tutti gli sforzi, tutte le fatiche portino sempre a qualcosa di buono, che tutto l'impegno che ci stiamo mettendo ci stia ripagando ogni giorno: nei sorrisi di nostro figlio, nella sua serenità, nel suo essere curioso di tutto, nel suo farci ridere, nelle sue mille domande, nel suo donare affetto e calore...La fatica di star loro lontana mi ripaga in questo e mi fa già assaporare il suo sussurrarmi nell'orecchio mentre mi abbraccia: "mi sei mancata così tanto mammina" E devo ringraziare anche chiunque ci sia lassù per avermi donato la persona buona che ho accanto, che non si lamenta mai e fa tutto sempre, che riesce ad esaudire ogni mio desiderio senza aspettare una mia richiesta, che sa essere presente...non è perfetto eh, anzi mi fa arrabbiare...ma lo amo così com'è e non lo cambierei con nessuno al mondo...e ho sempre nella mente, che risuonano a cadenza costante, le parole di mio nonno, quando già ricoverato in ospedale poco prima di andarsene, mi ha ricordato "voletevi sempre bene tu e tuo marito"...e ancora mi commuovo...
Quindi...così..."seghe mentali estive"...tanto per alleggerirvi il grigio della giornata =)