Stasera sarò breve e concisa: il titolo dice già ogni cosa...Oggi il mio Piccolo ha affrontato una piccola, grande novità!
Con tutta la sua classe del Nido è uscito dalle mura accoglienti e protettive dell'asilo che lo ha cullato e coccolato per tre anni, ha attraversato una stradina (lunghezza 5 metri!?) e si è diretto nella struttura di fronte che deve apparire ai suoi occhi maestosa e, al tempo stesso, affascinante: la Scuola dell'Infanzia!!!
Ha trascorso lì un'oretta e le due realtà si sono incontrate proponendo delle attività di gioco: didò naturale gli ospitati e pittura con le mani gli ospitanti!
Vi assicuro che oggi pomeriggio, quando sono andata a prenderlo, era a dir poco entusiasta!Vederlo così mi ha emozionata un sacco e ho trattenuto le lacrime!Mi ha raccontato con vero trasporto come era andata, e non smetteva di dire "mi è piaciuto davvero tantissimo, mamma"...mi ha davvero emozionata!
E sentir dire la sua educatrice che le educatrici ospitanti erano meravigliate e stupite dalla sua parlantina scorrevole, bhè, mi ha resa orgogliosa e mi ha fatto anche sorridere perchè ho immaginato le loro facce stupite!
E da quel momento in poi, non so perchè, tra tutte le canzoni possibili mi è venuta in mente proprio Il tempo se ne va di Celentano...lo so, lo so è dedicata alla figlia femmina e oltretutto quattordicenne, ma il titolo dice tutto e il testo anche: "si cresce in fretta alla tua età e non me ne sono accorto prima"...e la tristezza e la malinconia hanno iniziato a prendere il sopravvento!
Ed ho iniziato a pensare a quando non potrò più stargli accanto nel lettino prima di addormentarsi perchè non mi vorrà più perchè si sentirà grande, a quando non mi chiederà più aiuto per allacciarsi le scarpe, a quando non si avvicinerà più alle mie gambe mentre cucino chiedendomi di prenderlo in braccio, a quando non mi dirà più spontaneamente e dal nulla: "mamma sei veramente molto bella" e le lacrime mi scendono già adesso che queste cose ancora accadono, fate voi!!!
Come diceva il caro vecchio Khalil Gibran, appeso su un foglio nella mia cameretta: "i figli non sono figli tuoi, sono figli e figlie della vita stessa...dimorano con voi, ma non vi appartengono..."
Sacrosanta verità Khalil, ma che fatica accettare queste frasi ora, da genitore, e non più da adolescente ribelle!!
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